Europa. Quello che Renzi non dice!

Europa. Quello che Renzi non dice!

21/11/2014 0 Di Livio Marrocco

Tutto bello, baci, abbracci, sorrisi e strette di mano molto più dinamiche del solito perchè fatte da un giovane. “Tutto bene, ci hanno ascoltato, hanno apprezzato”. Ma oltre questo? Renzi pensa di dirci qualcosa di concreto sulla due giorni europea? Perchè la sensazione della gente, quella che la mattina si alza e va a lavorare, è di assoluto vuoto pneumatico rispetto ai risultati portati a casa dall’Italia. Dovevamo fare la voce grossa ma mi sembra che la nostra voce, almeno dagli sguardi di Barroso & co., forse non l’hanno nemmeno ascoltata. Il commento, molto tedesco, della Merkel mi sembra invece molto chiaro: “Bellissimi i vostri progetti e potete fare ciò che volete, ma entro i parametri e gli accordi sottoscritti che dovete rispettare”, traduzione non potete fare nulla. In particolare, i nostri partner tedeschi hanno sottolineato che, ben oltre il rispetto del 3% del deficit/Pil del Trattato di Maastricht, dobbiamo rispettare i vincoli del Fiscal Compact, del Patto di stabilità e del pareggio di Bilancio. Dal 2015 l’Italia dovrà iniziare a pagare 54 miliardi di euro l’anno per 20 anni, per raggiungere l’obiettivo di portare l’attuale debito pubblico dal 130% al 60% del Pil. In più il Patto di stabilità impedisce alle amministrazioni centrali e periferiche di fare ogni serio investimento necessario per lo sviluppo o anche, semplicemente, per garantire la fruibilità delle infrastrutture. Infine, il pareggio di bilancio, inserito in Costituzione, incide sulla disciplina finanziaria dell’Italia molto più del 3% del deficit/Pil. In questa situazione, è tecnicamente impossibile che il Governo italiano possa lanciare delle politiche di sviluppo o abbassare seriamente le tasse, come viene spericolatamente promesso nelle “operazioni immagine” del Presidente del Consiglio. In sintesi, al termine del suo tour europeo, Matteo Renzi non solo non ha ottenuto nulla dagli altri governi dell’Unione, ma si trova chiuso in una morsa più stretto di prima.

L’unica via d’uscita è distruggere questo sistema Europa, corrotto e malato, per allentare la morsa che da anni esiste e che si stringe sempre più attorno agli italiani ed agli altri popoli europei più in difficoltà. Se questo significa mettere in discussione le istituzioni europee allora facciamolo, perchè continuando così rimarrà ben poco da chiamare Europa!!